Se lo guardi in faccia, il ragazzo, sembra venire dal Guatemala.
Scuro di capelli e di pelle e di occhi. Di razza selvatica, come animale libero allo stato brado, vagabondo su un'isola.
E di isola si tratta, ma non è il Guatemala (peraltro terraferma), lontano anni luce, ma la Sardegna, e il suo romanzo di nome è Sardinia e di cognome fa Blues.
Potresti leggerla in poche ore, questa agile storia isolana, trasportato da una piena di poesia rock. Ma puoi anche decidere di godertene i passi, uno per uno, che si susseguono con la cadenza di un discorso interiore; passi da ragionarci sopra e gustarne la solitudine in cui puoi cadere, se non è il tempo quello che ti interessa.
A lui non importa la punteggiatura classica, ma non è un limite perchè i pensieri hanno poco a che fare con la grammatica. E i discorsi rubati nelle sere d'estate sul lungomare o nelle campagne o al bancone di qualche essenziale bar da sandali e sabbia, lui li riporta così come sono. Così frenetici, così esistenziali.
Non è la costa dei vip a fare da sfondo al romanzo, nè gli antri crudi della Barbagia, ma la provincia sarda, per gli isolani radice remota da cui fuggire via. In questa terra si balla, si vive con poco e si è giovani, ma solo d'estate. Il resto è claustrofobia e chi non ne ha più di coraggio per affrontare l'inverno se ne parte per Londra o per il Continente a cercare l'amore.
Il ragazzo ha un alter ego che di nome fa Davide e vive nel libro la sua lotta continua con la sua terra e la talassemia. Una storia di odio e di amore, multirazziale. E' di tutti il tentacolo isolano a cui sfuggire per rimanere giovani sempre, è di tutti il sangue che disseta il corpo dei talassemici.
E' un terreno arido, Sardinia. Dove l'amore e il sangue si fondono per dare fertilità. Amori per le ragazze Davide ne ha molti, quello più grande per la sua ballerina irlandese è finito. Amori che danno un senso ai trent'anni dei Pirati "Pani-Corda-Licheri", ubriachi persi nelle notti di provincia, reduci da improbabili fughe continentali, registi mancati e occupati solo a far diventare Oristano una piccola Buenos Aires dimenticata dal mondo e Villanova Truschèdu un luogo in cui scegliere di vivere e amare o di amore morire.
Sardinia Blues - Flavio Soriga
Bompiani, 2008
pp. 272
€ 16,00
Scuro di capelli e di pelle e di occhi. Di razza selvatica, come animale libero allo stato brado, vagabondo su un'isola.
E di isola si tratta, ma non è il Guatemala (peraltro terraferma), lontano anni luce, ma la Sardegna, e il suo romanzo di nome è Sardinia e di cognome fa Blues.
Potresti leggerla in poche ore, questa agile storia isolana, trasportato da una piena di poesia rock. Ma puoi anche decidere di godertene i passi, uno per uno, che si susseguono con la cadenza di un discorso interiore; passi da ragionarci sopra e gustarne la solitudine in cui puoi cadere, se non è il tempo quello che ti interessa.
A lui non importa la punteggiatura classica, ma non è un limite perchè i pensieri hanno poco a che fare con la grammatica. E i discorsi rubati nelle sere d'estate sul lungomare o nelle campagne o al bancone di qualche essenziale bar da sandali e sabbia, lui li riporta così come sono. Così frenetici, così esistenziali.
Non è la costa dei vip a fare da sfondo al romanzo, nè gli antri crudi della Barbagia, ma la provincia sarda, per gli isolani radice remota da cui fuggire via. In questa terra si balla, si vive con poco e si è giovani, ma solo d'estate. Il resto è claustrofobia e chi non ne ha più di coraggio per affrontare l'inverno se ne parte per Londra o per il Continente a cercare l'amore.
Il ragazzo ha un alter ego che di nome fa Davide e vive nel libro la sua lotta continua con la sua terra e la talassemia. Una storia di odio e di amore, multirazziale. E' di tutti il tentacolo isolano a cui sfuggire per rimanere giovani sempre, è di tutti il sangue che disseta il corpo dei talassemici.
E' un terreno arido, Sardinia. Dove l'amore e il sangue si fondono per dare fertilità. Amori per le ragazze Davide ne ha molti, quello più grande per la sua ballerina irlandese è finito. Amori che danno un senso ai trent'anni dei Pirati "Pani-Corda-Licheri", ubriachi persi nelle notti di provincia, reduci da improbabili fughe continentali, registi mancati e occupati solo a far diventare Oristano una piccola Buenos Aires dimenticata dal mondo e Villanova Truschèdu un luogo in cui scegliere di vivere e amare o di amore morire.
Sardinia Blues - Flavio Soriga
Bompiani, 2008
pp. 272
€ 16,00
2 commenti:
Bello Sardinia Blues! Io l'ho adorato! Credo che lo rileggarò addesso che vado al mare...così avrò modo di ricordare come sono belle le spiaggie d'inverno! ;)
@piera: Sì ben scritto e divertente, Soriga è bravo. Buon mare! P.
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