appena nato dalla parte di sotto, questo blog è un inno alla parte sbagliata. quella che riguarda un po' tutti, bene o male. ma senza pretese

sabato 7 giugno 2008

Persiana Jones e le Tapparelle Maledette

I miei anni dell'università coincidono con quelli in cui lo ska mi ha completamente travolto. Musica allegra, in levare, un reggae mimetico accompagnato da fiati e schitarrate dirompenti. Strilli di tromba, allunghi di sax, affondi di trombone. Salti e assoli di basso e chitarra, colpi ritmati sulle corde alla Elvis o alla Jerry Lewis, il tutto condito da un ritmo incalzante di batteria e cori. Otto ragazzi sul palco. Otto fratelli di sangue ska. Persiana Jones, lo spirito che aleggia nell'aria. Le Tapparelle Maledette i suoi profeti. La ska band di Rivarolo Canavese che nei '90 ha girato l'Italia in lungo e in largo su un Bedford tutto colorato e ha fatto saltare chiunque fosse venuto a vederli, magari solo incuriosito dal nome. Colora il pianeta, fatti un tatuaggio, c'era scritto sul portellone, tra i mille adesivi di gruppi, radio abusive e case discografiche indipendenti.
Qui nel varesotto hanno suonato spesso, a Laveno, a Leggiuno, a Malnate, a Varese...abbiamo saltato e pogato ai loro concerti decine di volte e alla fine li abbiamo ringraziati di persona, magari raccogliendo la scaletta lasciata sul palco o scambiando due parole prima e dopo l'esibizione. ...come si fa a trovare il Puerto Hurraco? Vai a Barcellona, ti infili nella periferia estrema e dalle parti della spiaggia troverai un deposito di legname in disuso. Cerca il portone, è nascosto in qualche antro, non fare complimenti e aprilo con forza. Se troverai volti scuri e poco rassicuranti non avere più dubbi, sei nel posto giusto...Sette anni fatti di locali più o meno come questo (anche se il Puerto Hurraco alla fine non l'abbiamo neanche trovato) e di parchi e di campi sportivi e di piazzette e di feste della birra. I miei sette anni dell'università trascorsi aspettando una serata, un concerto, magari anche una festa del raccolto al leonka, una festa dell'uva, una qualsiasi festa dove ci fosse un palco abbastanza grande per farceli stare tutti insieme i Persiana e una platea abbastanza piccola per non lasciare più di un centimetro di spazio tra noi spettatori in delirio.
Partecipare a un concerto dei Persiana voleva dire come minimo comprarti una maglietta. Chi non ha mai visto una maglietta dei Persiana Jones si è veramente perso qualcosa di fenomenale. Al di là della qualità del tessuto (il miglior cotone del mondo non avrebbe resistito più di tre-quattro concerti senza semi-disintegrarsi), la grafica era di altissimo livello: pistoleri spaziali, mucche sballate, teschi stilizzati con la faccia a forma di musicassetta, o le classiche date della tournè se avevi la fortuna di comprarti una maglietta rosa del "Que passa tour" adornate da facce, disegni o magari dal logo della Vox Pop (una specie di vulva). Potevi comprarti una maglietta o magari un cd a prezzo ridotto o se eri ancora un po' in dietro una cassetta. Tutto valeva la pena di essere preso. Ma c'era una cosa che andava oltre ogni aspettativa, oltre ogni disponibilità di denaro, oltre il desiderio di tornare a casa con un pezzo di concerto e questa cosa era il picture disc. Un picture disc è un disco in vinile totalmente colorato e perfettamente suonabile. Quelli dei Persiana Jones erano delle opere d'arte e, naturalmente, senza prezzo perchè non in vendita. Quei picture disc da esposizione, ospiti fissi dei miei sogni di ragazzotto ska, oggi si trovano in camera mia. E dopo qualche esitazione, ho finalmente vinto la paura di ascoltarli per il timore di rovinarli. Quando ti senti troppo cresciuto per lo ska, basta lasciare che la puntina faccia il suo percorso a spirale tra i solchi per risentirti vivo e ricominciare a saltare.


pct1: IMPAZZIRE

Tremarella
Il tempo è passato
E' inutile pensare
Monotona



pct2: IMPAZZIRE II

la ristampa





pct3: BACIAMI TONY

Persiana Jones
Il martello
Baciami Tony
Vita in Città


Persiana Jones è lo spririto che aleggia nell'aria. Le tapparelle maledette i suoi profeti.
Nella formazione originale sono:
Silvio (voce) - Beppe (basso) - Gianni (batteria) - Roby Marini (chitarra) - G.P. Marini (sax tenore) - Alberto (tromba) - Sandro (sax tenore) - Angelo (trombone)
Con la partecipazione di:
Bunna - Ras Cal - Mada - Mario Actis - Africa United

Nota: nel live Que Passa Tour "Show", ringraziamenti vanno ai ragazzi di Laveno.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai detto tutto tu. Io aggiungo che abbiamo legnato San Péder anche a pallacanestro! ;-)

Anonimo ha detto...

Ieri sera mi sono imbattuto nel tanto vituperato Lucignolo (casualmente c'erano alcune supertettone che hanno calamitato il mio sguardo). Finito il servizio hanno lanciato come al solito la musica: PERSIANA JONES! Una di quelle canzoni punkeggianti-surf degli ultimi album, di cui non ricordo il titolo...
A questo punto: lunga vita alle tettone di Lucignolo e ai Persiana Jones!

paoloblog ha detto...

Riscopro i tuoi commenti oggi, Franz. Lunga vita ora e sempre a entrambe le tettone.