Sabato inedito per Gavirate, nella stessa sera Van De Sfroos e Giulio Casale a poche centinaia di metri di distanza.
Il primo ormai alla portata di tutti, raccoglie fans di età varia, canta in dialetto ballate alla Bruce Springsteen, diviso tra folle da stadio e divertenti balere sul lago. Non mi è mai piaciuto più di tanto, ma sicuramente ha carisma ed è apprezzabile in alcuni suoi brani, in fondo è un cantautore che si è guadagnato "la gloria" a suon di concerti e poche parole e per questo merita il massimo rispetto.
Il secondo è un artista che seguo da una decina di anni e che fin da subito mi ha stregato per i testi, le musiche e il modo di stare sul palco.
Alto, agile, gesticola in modo teatrale e si fa chiamare Estremo. Giulio "Estremo" Casale è l'anima degli Estra, gruppo rock veneto autore di un paio di dischi che secondo me sono tra i migliori degli anni '90 per l'underground italiano, Metamorfosi e Alterazioni.
Dopo i lavori con gli Estra, che ancora proseguono ma molto meno intensamente, ora Casale si cimenta nel teatro-canzone, riproponendo Gaber. Ieri sera al Chiostro di Voltorre ha messo in scena "Polli di Allevamento" un'opera intensa del '78 intrisa di anticonformismo e profondamente integrata nella realtà di oggi.
Al di là dell'effetto scenico, palco magnificamente essenziale ed evocativa somiglianza fisica e vocale tra Casale e il Signor G, sono rimasto colpito dal rispetto dell'interpretazione nei confronti del testo originale e dei suoi autori (Gaber-Luporini). Mai fuori schema, mai eccessivo, preciso nei tempi e nei movimenti, non un'imitazione scimmiottesca ma una totale incarnazione del personaggio, sia fisica che intellettuale. Uno spettacolo tutto sommato per pochi, forse un centinaio di persone sedute nel cortile del Chiostro, ma sicuramente di grande qualità.
appena nato dalla parte di sotto, questo blog è un inno alla parte sbagliata. quella che riguarda un po' tutti, bene o male. ma senza pretese
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