appena nato dalla parte di sotto, questo blog è un inno alla parte sbagliata. quella che riguarda un po' tutti, bene o male. ma senza pretese

sabato 26 luglio 2008

Alì Ba Bà

Per alzare lo scudiscio occorrono le mani, se lo ricordi Ali Ba Bà...A quando un referendum sulla legge del taglione?

mercoledì 23 luglio 2008

Traveggola pomeridiana

Non ci sono salito, ma ci sono arrivato vicinissimo. Era lì ferma eppure così viva, di ferro che sembrava battuto, nera come un'amazzone, incatramata all'asfalto di un piazzale confusionario. Tra scatoloni ammassati, rottami da riciclo, un'imponente Dodge decappottabile piazzata all'ingresso di un magazzino per rigattieri. Sogno o son desto, è targata in arabo, idiogrammi in rilievo, tre lettere indicano SIR che forse sta per Siria? Una certezza, se non è un falso: esiste una Dodge mediorentale di non so quale anno parcheggiata fuori dal Portobello di Cuveglio, andate a vedere. Carrozzeria d'ebano, lucente, di ferro pesante, ruote alte mezzo metro e larghe per sopportarne l'avanzare imponente. Pare sia funzionante. Sedili rivestiti violetto, spudoratamente invitanti. Un po' signora del piazzale, un po' puttana questa Dodge pomeridiana. Due larghe pedane di legno invitano a montare sul destriero a motore, a impugnare il volante e la manopola del cambio allungata come un arto nel centro dell'abitacolo. Avrei potuto anche salirci, c'era un uomo che la faceva sua a parole e quasi mi ci buttava dentro per il gusto dell'iperbole. Ma ho resistito, dato lacrime agli occhi prosciugati dal caldo, e ho pensato per un attimo ai capogiri che colpiscono alcuni beduini nel deserto del Sahara. Lasciandomi a mollo nei miei gorgheggi esistenziali, quelli che amo ascoltare da solo quando mi dedico esclusivamente a un impegno fisico e non mentale, ho varcato la soglia della mia auto -piccolissima e grigia-, azzerato i pensieri guidati e fatto rotta verso casa, la coda dell'occhio fisiologicamente attenta a imbrigliare i dettagli di ciò che intorno è fugace.

martedì 22 luglio 2008

Poca trippa per gatti

Un mese e un giorno d'estate e date le disarmanti condizioni atmosferiche finora ho fatto visita una sola volta alla spiaggia di Cerro...Solo una nota positiva: pare che almeno quest'anno los vigilantes dal taccuino caldo gireranno al largo...

domenica 20 luglio 2008

Polli di allevamento a Gavirate

Sabato inedito per Gavirate, nella stessa sera Van De Sfroos e Giulio Casale a poche centinaia di metri di distanza.
Il primo ormai alla portata di tutti, raccoglie fans di età varia, canta in dialetto ballate alla Bruce Springsteen, diviso tra folle da stadio e divertenti balere sul lago. Non mi è mai piaciuto più di tanto, ma sicuramente ha carisma ed è apprezzabile in alcuni suoi brani, in fondo è un cantautore che si è guadagnato "la gloria" a suon di concerti e poche parole e per questo merita il massimo rispetto.
Il secondo è un artista che seguo da una decina di anni e che fin da subito mi ha stregato per i testi, le musiche e il modo di stare sul palco.
Alto, agile, gesticola in modo teatrale e si fa chiamare Estremo. Giulio "Estremo" Casale è l'anima degli Estra, gruppo rock veneto autore di un paio di dischi che secondo me sono tra i migliori degli anni '90 per l'underground italiano, Metamorfosi e Alterazioni.
Dopo i lavori con gli Estra, che ancora proseguono ma molto meno intensamente, ora Casale si cimenta nel teatro-canzone, riproponendo Gaber. Ieri sera al Chiostro di Voltorre ha messo in scena "Polli di Allevamento" un'opera intensa del '78 intrisa di anticonformismo e profondamente integrata nella realtà di oggi.
Al di là dell'effetto scenico, palco magnificamente essenziale ed evocativa somiglianza fisica e vocale tra Casale e il Signor G, sono rimasto colpito dal rispetto dell'interpretazione nei confronti del testo originale e dei suoi autori (Gaber-Luporini). Mai fuori schema, mai eccessivo, preciso nei tempi e nei movimenti, non un'imitazione scimmiottesca ma una totale incarnazione del personaggio, sia fisica che intellettuale. Uno spettacolo tutto sommato per pochi, forse un centinaio di persone sedute nel cortile del Chiostro, ma sicuramente di grande qualità.

martedì 15 luglio 2008

Virgola. Tom Waits

Al di là del fatto che non sono un Clouseau e quando scopro le cose io sono già fiorite da un pezzo, comunque ieri passeggiando per Milano incontro il faccione di Tom Waits espanso in un manifesto gigante, esattamente lui, il mago che mi guarda da sotto il cappello e mi sputa addosso un ghigno, spargendo tutt'intorno qualcosa come polvere d'oro o simili ricchezze...
Proprio tu?! penso, ficcandomi le mani in tasca con un gesto d'istintivo rovistamento. Il vecchio Tom che torna in Italia dopo un digiuno di nove anni. E prima di allora era venuto forse un'altra volta e basta.
Non c'è che dire, penso, giornata strepitosa. Vieni una volta a Milano e ti imbatti in uno così...ti gracchia qualcosa in inglese da là in alto...c'mon gra graaa...c'mon playin' grrr...Sì! Devo trovare un biglietto. Di corsa alla metro, infilato nell'intestino suburbano. Cosa avevo da fare? Non importa. Devo arrivare veloce a casa.
Certo, il concerto è giovedì, c'è tempo. Tempo?! Massì, ripete anche il venerdì! E poi sabato, perdio!

Ancora non lo sapevo, e lo avrei scoperto solo qualche ora dopo sulla home di un sito per prenotazioni telematiche. Si erano mosse a ragione, le mie lunghe dita fatte per cavare ragni dai buchi delle tasche interne. Non si erano avventurate là in fondo per sgranchirsi, ancor meno per rifugiarsi in segno di timidezza, come avrei ragionevolmente creduto guardandomi avanzare a passo lento da un balcone soprastante, prima di schizzare con zampe di grillo verso la prima metropolitana a disposizione.
Si erano già messe in cerca, le dita, in cerca di qualcosa di sonante nel vuoto delle mie tasche. Qualche moneta, qualche pepita d'oro forse. O non sarebbe bastata nemmeno quella? Dato che per sentirti gracchiare da un palco, vecchio Tom, neppure poi tanto da vicino, occorrono centotre euro. Virgola qualcosa.

sabato 12 luglio 2008

Zappare...

Mattinata agricola per l'uomo dalla vanga facile; cariola, piccone, vanga, petto nudo, solitario sulla collina. Ci sarei andato di buon'ora, se il mio cane maschio non mi avesse tenuto sveglio tre quarti di notte, con il suo timbro delicato.
Il mio cane maschio è un rottweiler innamorato. Anzi infoiato, passa le notti a rincorrere la mia cagna femmina cercando il colpaccio, ma niente da fare. E ogni volta è la stessa cosa, si incazza e corre per il prato, abbaiando a caso, alle stelle, alle foglie, alle sue immaginarie visioni notturne.
Poi di giorno dorme, innocente, mentre il sottoscritto il sabato mattina si alza alle nove, quando dovrebbe già essere sul posto diciamo almeno un'ora e mezza prima. Per fortuna l'aria è fresca e pare si stia preparando per il temporale, così l'orario tutto sommato è ancora discreto. 'O zappatore mette gli anfibi e affonda la punta della vanga nel suolo compatto come un mantello di cuoio. Spacca la terra, fettina per fettina, estraendone pezzi di roccia e ciò che è rimasto degli scavi. Ad una ad una, le lastre di gneiss si accumulano nella parte meno in vista del terreno in attesa di essere portate via. Che poi qualcuna la vorrei tenere per farmi un muretto a secco o qualche struttura tipo mini-dolmen nel mio futuro prato. O ricreare un ambiente impervio per le lucertole pigre che, l'ho già notato, adorano questa collina...

venerdì 11 luglio 2008

Post serio, se seria può essere considerata la politica

Ho seguito poco i discorsi sulla manifestazione di Piazza Navona, quella che sta facendo urlare allo scandalo tutta l'Italia, ho letto solo qualche articolo e visto qualche video su youtube. Tralasciando ogni commento superfluo sulla decenza, il rispetto, la violenza verbale, il fuori tema di alcuni argomenti eccetera, mi sento di ricordare più che altro che una manifestazione si giudica anche per l'idea di fondo da cui nasce e che in questo caso era il dissenso alla politica che l'attuale governo sta mettendo in atto da un paio di mesi a questa parte.
Se ci riduciamo a criticare o appoggiare una manifestazione basandoci su uno-due interventi che sono quelli di cui tutti parlano e che fanno più scalpore, finiamo in un circolo vizioso dove c'è spazio solo per le generalizzazioni.
Invece ho ascoltato gli interventi di Ascanio Celestini, Fiorella Mannoia e Andrea Camilleri e vi ho trovato una forza devastante il cui nome è Intelligenza.

giovedì 3 luglio 2008

Post belligerante

Mentre io e il mio amico Squitty ci immaginiamo lo scenario di battaglia che sarà argomento di discussione sul forum di armi e tiro, pubblico una poesiola oplofila dell'artista della Carabina:

quarantun soldatini allineati e luccicanti
ognun col suo buchino sulla testa, ognun pronto per la festa
li ho preparati ieri sera sfidando la calura.
I bossoli dorati li ho decrimpati e lucidati
poi pesati uno ad uno, trimmati ed innescati.
Da bravo ricaricatore non ho usato il dosatore
in sta occasione un pò speciale meio una ricarica manuale.
Voio fare un bel lavoro e portarmi via il tesoro
ed il premio benedetto voglio appuntarmelo sul petto.
Era già quasi mattina quando ho pulito la carabina,
l’ho fatto bene bene perché son certo, mi conviene,
ci ho passato lo sramatore, l’ho fatto agire per due ore,
poi con scovolo e pezzetta l’ho passato senza fretta.
Ora è lì lindo e pulito pronto al tocco del mio dito
e a speranza di far bene mi fa scordar tutte le pene.
Vengon da Roma e finanche da Codogno
e perché sia vera sfida di loro abbiam bisogno,
E che vinca poi il migliore perché io sono un signore.


Nel frattempo l'apocalipse now è scoppiata nei cieli luinesi.

mercoledì 2 luglio 2008

Respiro

Sole pesante e muscoli della gola contratta. Accade talvolta al bar della spiaggia ingollando una birra gelata o all'improvviso nella calura della strada in preda a una crisi di ansia. un saluto a ernesto che non legge e non è in forma, ma ascolta i jethro tull

martedì 1 luglio 2008

Vivo e vegeto

Ciao solo un messaggio, sono vivo anche se in questo periodo mi sono allontanato dal blog per vari motivi, uno tra i quali il ko del pc ma ripeto solo uno dei tanti motivi. Tornerò senz'altro a scrivere, ma al momento ho la testa persa in decine di cose e non sempre è facile gestirsi, dunque quest'estate si profila come un turbine di idee vaganti ma solo abbozzate, desiderose di non fossilizzarsi. Le idee sono scintille che in particolari condizioni possono creare un incendio - pensiero notturno del demone. Au revoir