Personaggi cibernetici:
Interlocutore e ragionatore: voce narrante, l'ego della bottiglia.
Interloquito: Spessotto, eroe in balia delle onde.
Perduto Navigante: fedele servitore dell'eroe Spessotto.
Quasi tre mesi, circa il novanta per cento di un'intera stagione.
- Perduta la direzione, Spessotto?
Liberamente predisposto al cambiamento.
Il timido passaggio dall'estate all'autunno ha depositato esigue scaglie di sole sulla mia pelle di lucertola. Tonalità del corpo ingannevoli. Il viso che assume un colore sbiadito non è il segno di un'incipiente paralisi d'animo, solo una reazione all'assenza di stimoli pro melanina. Pelle scolorita, impossibilitata a ricevere neppure una esile manciata di raggi solari nel lasso di tempo di un'intera estate.
- Eppure qualcuno ti vede meglio, sembri più alto.
Meno ingobbito dalla gravità del tempo morto stecchito.
Esteriormente una tinta immutata, dunque, ma con più O2. Diaframma dilatabile, movimento elastico che si apre e si allarga per fare entrare un'aria liberatoria, respiro che stuzzica pleure danzanti, rimbalzano le molecole di ossigeno le une sulle altre come in un'esplosione in grado di dare più lucentezza agli occhi.
- Noto da qualche tempo meno venature rosse, meno capillari sul bianco.
Ossigenato nel cuore.
Addosso, insistentemente gli stessi abiti di agosto. Ai piedi l'unica differenza, un paio di anfibi nuovi, ma del modello di sempre. Pare vi sia solo un po' meno luce all'esterno e l'acqua non ha mai smesso di gettarsi dal cielo.
- Perchè dunque ritorni a noi, Perduto Navigante?
(Risponde P.N.)
Il punto d'attracco, interlocutore, decisamente cambiato!Essenzialmente, ho aggiunto una doppia variabile alla mia terza vita.
La prima, in progetto da tempo, è in fase di ultimazione. La casa semi pronta ad accogliere giornate viste da angolazione diversa. Con la seconda variabile cambia non solo l'angolazione, ma tutto il sistema si inarca in una curva vertiginosa, esponenzialmente capace di progredire alle stelle se messa in relazione alla prima. Ho messo il naso in un nuovo lavoro, impegnativo oltre misura ma reggo ancora bene. Sento anche riprendersi il ritmo del corridore che non ricordavo.
- E cosa fai nella vita? (chiede incuriosito P.N.)
Confidenzialmente, costruisco e distruggo. Consumo e produco energia atta ad essere divorata di nuovo. Ebbene cavalco lo spirito del mio tempo, cosa volete che sia. Ogni individuo ne è inesorabilmente addestrato! Ma è ancora possibile mutare se non l'intero processo, almeno la singola azione. Non importa chi sei e quello che hai. Considera per una volta il come, in che modo sei e cosa dai in più a quello che hai. Considera l'angolazione delle cose.
Assolutamente vero, produco e consumo, ma anche la più derelitta tra le omologhe vite può levarsi in uno slancio letterario. Ogni risvolto può elevarsi a letteratura, la fatica soprattutto e il lavoro e la vita nuova e quando ciò accade l'esistenza raggiunge il suo imprevisto amplesso creativo.
E tu prendi nota, mio servitore. Dai fiato all'essere che assorbe luce se posto a mezzogiorno, prende colore ogni volta che vive, rivive, si sgretola come il cielo nel vento in centinaia di esseri immaginari che l'uomo ha chiamato nuvole. Ogni volta che muta, che cambia la voce, tu prendine il tono. Non riportare te stesso, forma la creta che ti racconto, obbedisci e ogni tuo desiderio avrà soddisfazione.
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