appena nato dalla parte di sotto, questo blog è un inno alla parte sbagliata. quella che riguarda un po' tutti, bene o male. ma senza pretese

venerdì 8 agosto 2008

Faccioni

Beh, non è niente male questo Facebook. Quante facce, pensavo che il tempo le avrebbe cambiate e invece sono sempre loro. Non sono ancora molto pratico, ma ho ritrovato alcune persone sparse per il web, tra queste pure mia cugina americana che avevo dato per dispersa, fantastico...Certo, come tutte le cose innovative per me o diventerà una droga oppure mi scazzerò entro breve. Però, per il momento, è divertente. Enjoy it!

mercoledì 6 agosto 2008

Pigi

Accade che una sera d'agosto ti ritrovi con meraviglia a casa di sconosciuti, coniugi ognuno con una propria vita scorticata. Lei rumena dai capelli viola, una tinta fatata per nascondere il grigio invadente della vecchiaia anche su una pelle tirata est-europea. Lui evidentemente canuto, sbiadito in capo ma non sul viso, ancora rosso-iroso-sanguinolento.
Uso termini appropriati per come mi sono apparsi immediatamente quei due personaggi, trattandosi di tale categoria di creature immortali.
Donna triste Marga, d'importazione, la voce pietosa e rotta da un crollo emotivo per la durezza dell'uomo. Il suo compagno, colui che ha rapito quasi tutta la mia successiva attenzione. Uomo di strada, umiliato dalla vita, offeso, quasi ottocentescamente russo. Triste come non mai, perchè incazzato nel profondo e truculento nel gesticolare e nell'iperbole dei suoi atteggiamenti.
Forse si tratta di Pigi. Sceneggiatore, romanziere in bolletta, poeta, compagno comunista, il vecchio Paolo etc..., iroso radicale, ateo, esoterico, sulla perduta via del demonio che pare abbia preso il sopravvento sulla sua anima negli anni della senilità.
Non so cosa davvero lo abbia portato a tale tristezza, un'insofferenza per l'ingrato destino di un illuso grande uomo, un'arretratezza che non ha eguali nel riferirsi alle lotte, agli amori, alle esperienze geniali e scellerate dei suoi anni settanta.
Non li sopportavo, quegli occhi di fumo, così come la mia indole più salutistica in questo periodo non ammetteva per nulla al mondo la presenza di quel sigaro scortese.
Ho odiato quella bocca larga e guastatrice, rimpianto il mio impossibile momento di amore sulle labbra di Carmen, così troppo lontana da me quella sera, da quelle strade scure che dilatano il cuore di Cavona nel perso del bosco.
Ho temuto, lo giuro, un agguato nella sua camera sudata, atrofizzata in cima a un groviglio di scalini fatti per reggere una sola persona alla volta. Ho rovistato tra i dischi alla ricerca di sicurezza che solo la musica in certe situazioni sa dare. Come per un effetto alchemico ho sentito la plastica diventare bronzo, uno scudo armonico e possente atto a proteggere il mio animo nudo e ingenuo in quell'aria crepuscolare.
Non ho trovato nulla che fosse sicuro, nè intorno alla mia figura contratta, nè dentro il torvo delle sue parole sputate come una spessa tela di ragno, in quelle stanze morte. Ma ho la certezza che non lo abbia notato, preso dal suo io rigonfio, come un membro alla ricerca di sgualdrine, oppure una nave spezzata in brandelli nel maremoto. Questa è la storia spremuta della sua vita, una catastrofe marina, lunga una notte intera, ricolma di sale e dolore.
Eppure Gino pare si sia fidato. Gino il ligure, il mediterraneo. E forse anche per questo oggi risiede per me tra gli immortali.

Biografia contratta di Pigi, tratta da Tex "Il marchio di Satana" n. 248, anno 1981.
Paolo Ghelardini nasce a Roma il 29 settembre 1944. Vive in Lombardia dal 1950. Si laurea in Lettere e nel contempo fa esperienze in svariati campi. E' investigatore privato per "L'investigatore Commerciale" e paroliere di musica leggera. L'incontro con Fulvio Scocchera e Silverio Pisu lo porta ai fumetti. Collabora con i Fratelli Fabbri come giornalista e scrive le sceneggiature di "Messalina" per la RG. Nel 1972 scrive parecchi copioni di genere horror per la Edifumetto. Riprende per la Ediperiodici i personaggi di "Bonnie" e di "Goldrake". Sempre per lo stesso gruppo editoriale sceneggia "Oltretomba", "Terror", "Terror Blu", "Storie Blu" e "Storie Nere". Nel 1973 l'editore Viano gli affida "Vartan" che sceneggerà fino al 1977, oltre alla nuova serie di "Misterlady". L'indiana bionda è resa graficamente da Sandro Angiolini, mentre il nuovo eroe bisessuale è interpretato da Leonardo Gagliano e da Enea Riboldi. Nel 1973 per la UP International di Torelli-Fasani dà vita a "Johnny Honda", eroe contestatore in moto disegnato da Renzo Savi ed Edoardo Morricone, nonché a una personale interpretazione della vita di "Petrosino". Per lo Studio Origa scrive "Rolly Royce" e "Lady Lust". In collaborazione con Pisu sceneggia "Tom Boy", disegnato da Nadir Quinto e ospitato sulle pagine del "Corriere dei Ragazzi". Ancora per la Edifumetto sceneggia "Frankenstein", "Lupo Bianco", "Candida", "Pompea" e parecchi episodi di "Vampiro", "Vampirissimo", "I Notturni". In collaborazione con Remo Pizzardi scrive gli ultimi trenta episodi di "Lucifera", disegnati da Marchioro. Su "Eureka" pubblica la storia "Portafortuna" con disegni di Piercalo Macchi. Per "Adamo" ha creato i personaggi di "Jonesco" e "Angel & Angel" resi graficamente dallo Studio Origa. Suo hobby prediletto il cinema in super-8. Si firma con lo pseudonimo di "Pigi".

venerdì 1 agosto 2008

Paura, eh?

In questo periodo si fa un gran parlare della mancanza di sicurezza nelle città italiane, a detta dei ns. governanti priorità assoluta e imprescindibile.
E in effetti come dar loro torto: in Italia siamo talmente ingenui e minuti da aver paura di tutto, vero? Abbiamo paura ad esempio dei rumeni, tutti sia chiaro, perchè (a noi!) non piace fare distinzioni, ma non di quei padroni che li assumono in nero e gli fanno fare il lavoro per quattro finché durano; degli zingari che ci rubano le grondaie e i risparmi in casa, ma non di quei banchieri che ci risucchiano tutto il possibile come facevano (una volta?) gli usurai.
Abbiamo paura di invecchiare da soli e così lasciamo che tanti giovani non abbiano uno stipendio regolare per trovarsi una casa, così ce li possiamo tenere stretti in famiglia (la nostra, perchè loro non se la possono permettere).
Siamo terrorizzati da assassini che affollano luoghi di vacanza, spacciatori e stupratori che si aggirano per le strade come nei thriller. E per sentirci al sicuro mandiamo i soldati novelli sulle strade a difenderci dai maniaci, dai pazzi, dai drogati.
E non muoviamo un dito quando cercano di convincerci di tutte queste temibili insidie con tutti i mezzi, ce le fanno vedere al TG, ci condiscono tutti i programmi televisivi possibili con le più improbabili situazioni pericolose così da farci credere di vivere non in Italia ma, non so, in quei quartieri di Rio dove gli Squadroni della morte ammazzano i bambini e li lasciano per strada o magari nella savana africana.
Non abbiamo paura invece che da un giorno all'altro possano essere cambiati gli articoli cardine della Costituzione come già si è tentato di fare due anni fa. Che qualche piduista risorga dalle ceneri dopo aver conquistato il controllo dei mezzi di informazione (vedi "Piano di Rinascita Democratica" -fondamento della P2 dei tesserati Berlusconi-Cicchitto e soci).
Non pensiamo che l'uso dell'esercito per le idiozie possa essere un pretesto per poterlo mettere al momento giusto a presidio dei palazzi di governo come hanno fatto nella storia tutti i migliori dittatori.
E' un periodo che non dormo più tranquillo come una volta. Perchè mi sto rendendo conto che forse davvero è il caso di iniziare ad avere paura.